giovedì 12 settembre 2013

Per Grazia Ricevuta

Tantissimi auguri (in ritardo) Giovanni Lindo Ferretti!
L'eremita della musica italiana, l'artista  più amato ed odiato dagli ascoltatori e dalla critica, è quello che con il suo percorso musicale mi ha affascinato più di qualsiasi altro. Dagli esordi con i CCCP, con punk, new wave, e sperimentazione lirico/musicale al massimo, alla fondazione dei CSI e al grande successo, al "divorzio" con Zamboni e la formazione dei Per Grazia Ricevuta (PGR), ultimo gruppo della storia musicale del Ferretti.
Il loro primo disco è qui raccontato in una mia recensione. Ciao a tutti!

Per Grazia Ricevuta


29 Giugno 2001: è ufficiale: i CCCP non ci sono più. E nemmeno i CSI. In quel giorno il gruppo di Giovanni Lindo Ferretti si trasforma in PGR, Per Grazia Ricevuta. Non è solo un formale cambio di nome: cala il suono, orfano della "chitarra a grattugia" di Zamboni, cala forse anche l'ispirazione, aumenta l'elettronica. Cambio di rotta totale dall'ultimo album del percorso di Ferretti, "Tabula Rasa Elettrificata" del 1997.


Il primo album di inediti dei PGR, "Per Grazia Ricevuta", esce nel 2002. Durante le 9 traccie non si può fare a meno di chiederci: "Ma a cantare è lo stesso Ferretti di Emilia Paranoica?" Si, è lo stesso, che piaccia o no, che presta testi e voce ad un disco di elettronica-rock minimale e sperimentale, che affascina per l'ammaliante fusione delle voci di Ferretti e di Ginevra Di Marco, mai così armoniosamente insieme e per le atmosfere etniche, ma che manca della grinta che aveva contraddistinto i CCCP/CSI per 20 anni.


La prima traccia, "Krsna Pana Miles Davis e Coltraine", è un affascinante viaggio all'interno della musica e della sua mitologia, che rende gloria ai due musicisti jazz come "dei" della musica moderna, e una critica alla musica di plastica moderna.


"Tramonto D'Africa": un elogio dell'Africa e delle sue bellezze, una critica alla massa di seducenti rastamen che la glorificano insieme a uno degli uomini politici più influenti del '900, l'imperatore etiope Haile Selassiè, solo dopo aver ascoltato qualche canzone di Bob Marley. Con la traccia d'apertura, tra le più belle, per il suo ritmo trascinante. "Ah, le Monde" è una critica all'informazione, all'enorme numero di giornali, alle teorie del complotto, alla semplificazione degli avvenimenti.


Degne di nota anche "Blando Comando Telecomandato" e "Settanta", il resto dell'album lascia un po' a desiderare, sia per i testi che per la parte musicale.


Nonostante non sia un album eccezionale, rimane comunque un bell'esempio di elettronica sperimentale portato avanti da grandissimi nomi del rock italiano (oltre ai già citati Ferretti e Di Marco, ricordiamoci di Maroccolo, Magnelli e Canali), troppo ignorato e sottovalutato, schiacciato da un confronto con la precedente fase CCCP/CSI, confronto inutile e cercato, in quanto qui si apre una parentesi musicale del tutto diversa da quella precedente, e quindi impossibile da confrontare.



MaGonk

Pubblicato su Debaser.it

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