martedì 27 agosto 2013

Il primo post! Yuppi!

Salve a tutti, voglio inaugurare questo piccolo spazio personale dove parlerò di musica con una mia vecchia recensione di un disco del 1986, del mio gruppo preferito, i Litfiba. Ciao, Matteo :)

Litfiba- 17 Re


"Anno Domini 1986. Dopo 6 anni di carriera, un album, una colonna sonora per uno spettacolo teatrale, un 45 giri e tre EP, i Litfiba decidono di fare il gran salto di qualità. Come secondo album decidono, coraggiosamente, di far uscire un doppio LP composto di 16 episodi (come suggeriva il titolo sarebbero dovuti essere 17, ma la title-track venne esclusa prima dell'uscita). Tutto fa di quest'album uno tra i capolavori del rock italiano di sempre: i fantastici arrangiamenti curati da Francesco Magnelli e Gianni Maroccolo, i testi visionari di Piero Pelù (mai più dopo così ispirato dopo "17 Re"), l'affiatissima sezione ritmica Maroccolo-De Palma, e i tappeti sonori stesi dalle tastiere di Antonio Aiazzi e dalle chitarre essenziali di Ghigo Renzulli.

Si pone come secondo episodio della "Trilogia del Potere", tra "Desaparecido" (1985) e "Litfiba 3" (1988), e quindi le tematiche trattate si rinnovano: antimilitarismo, rifiuto del servizio militare, contestazione del potere costituito e della società.

Le 16 canzoni contenute nel disco si differenziano molto invece per lo stile: dai pezzi più tipicamente new-wave, agliattacchi post-punk, alle ballate dolci, concludendosi infine con il delirio new-wave di "Ferito", epitaffio di un genere che non avrà più grandi capolavori dopo quest'album.

Cercando il pelo nell'uovo, l'unica pecca di questo lavoro si trova nella voce, ancora non matura, di Piero Pelù. Nel complesso però non si fa notare, e "17 Re" rimane pur sempre un capolavoro: la bellezza di canzoni come "Apapaia", "Come un Dio", la già citata "Ferito", "Gira nel mio Cerchio" (diventate da subito classici della band fiorentina) o di "Sulla Terra" e "Oro Nero", rendono l'ascolto del disco un piacere per chiunque, qualunque detrattore dei Litfiba si smentirà dopo un attento ascolto di "17 Re"."


MaGonk

Pubblicato su DeBaser.it